di Annamaria Sudiero –
“Più rabbia verso il passato conservi nel tuo cuore, meno capace sei di amare il presente.”
Mi piace fare lunghe passeggiate con Silvia, mia figlia. Sono momenti in cui parliamo di noi, del nostro pensiero, anche su temi importanti, sia personali che sociali. La pensiamo quasi sempre allo stesso modo e questo ci aiuta a sentirci vicine, anche se abitiamo in spazi lontani e siamo cresciute in tempi diversi.
Lei, educatrice in una comunità per donne in difficoltà, ed io, volontaria in un centro d’ascolto, abbiamo avuto modo di vedere come il passato, con i suoi traumi, le sue ferite, consapevoli o inconsapevoli, possa influenzare negativamente il presente.
Proprio di questo abbiamo chiacchierato durante l’ultima passeggiata. Ad entrambe è venuto spontaneo paragonare il passato al tipo di terreno che in quel momento stavamo calpestando.
Talvolta capita di camminare sopra un letto di aghi di pino, non si sente nessun suono e sembra di camminare su qualcosa di morbido che attutisce i tuoi passi. Come quando il passato ci richiama alla mente solo bei ricordi, momenti felici, che ci aiutano a vivere il presente “morbidamente”, con forza e serenità.
Camminando invece su di un letto di foglie secche, seppure questo suono sia molto piacevole, ci è parso adeguato paragonarlo ad un passato che ha fatto rumore, che ha “scricchiolato”, come le foglie calpestate. Un passato doloroso, infelice, che ha lasciato ferite, magari credute chiuse ma che non lasciano “andare avanti”.
Quando poi, sulla strada che in quel momento era in salita, la grande quantità di foglie non ci ha fatto scorgere i piccoli gradini in pietra che erano stati messi lì proprio per aiutare il viandante a salire senza difficoltà, ecco che quegli scalini ci sono sembrati le opportunità del presente, che il passato, le foglie cadute, non fa scorgere, ma che, se viste, se accolte, potrebbero aiutare a vivere in modo più agevole, più sereno, più libero.
Come dire che se riusciamo a lasciare il dolore, la rabbia, la frustrazione che ci portiamo dentro e che viene dal nostro vissuto, riusciremo forse a scorgere un orizzonte più sereno, un cielo limpido che le foglie, cadute dagli alberi, ci lasciano intravvedere se alziamo lo sguardo.

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Citazione: by Barbara De Angelis
Immagini: in evidenza Sentiero fogazzariano Tonezza by AnSu e altra Mississippi by Pixabay
Grazie Annamaria,tesoro prezioso la tua condivisione.
Ci hai mostrato come l’amore per il creato possa aiutarci in un discernimento interiore che aiuta a capire e superare i nodi vissuti.
Grazie
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